Tenda o reggia? La parola glamping deriva dalla fusione di glamour e camping: in buona sostanza un’esperienza di campeggio nella quale tutte le consuete attività all’aria aperta e a contatto con la natura perdono il loro carattere spartano per arricchirsi dei servizi propri dei resort di lusso.
Ci sono diversi posti in Italia e nel mondo dove poter godere dell’insolita esperienza di dormire su un albero, seguendo la filosofia del glamping. Anche in Piemonte, nel Monferrato, potrete soddisfare il desiderio di pernottare tra le fronde: all’Agriturismo Parco del Grep potrete scegliere tra due proposte differenti, le casette sugli alberi (La Pineta e I Ciliegi) o le tende sospese.
Nonostante il termine glamping sia nato all’inizio degli anni Duemila, dormire su un albero o godere di un cielo stellato dall’interno di una tenda (su un comodo materasso in lattice o ad acqua, a voi la scelta) non sono vezzi moderni.
Il glamping odierno infatti ha i suoi predecessori storici nei campeggi allestiti nel XVI secolo, come quello di John Stewart nelle Highlands in occasione della visita di Giacomo V di Scozia e di sua madre, oppure il Campo del Drappo d’oro organizzato durante lo svolgimento di un summit diplomatico tra Enrico VIII d’Inghilterra e Francesco I di Francia. E anche 400 anni dopo si ritrova il gusto della bellezza e della comodità durante i soggiorni en plein air: i facoltosi inglesi e americani che partecipavano ai safari in Africa si lavavano nientemeno che in vasche pieghevoli installate nelle loro tende.
Nemmeno nel XX secolo si è potuto rinunciare al comfort sontuoso: avete presente quando Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda nel film Sex and the City 2 prendono un tè nel deserto ospiti dello sceicco ad Abu Dhabi ? Non esattamente in una tenda da scout.
Insolite ed emozionanti esperienze di glamping nel mondo
Il glamping moderno offre strutture diverse: yurte, tende, pod (una sorta di capanna in legno), roulotte e rimorchi vintage, tende da safari, case sugli alberi. Il glamping si focalizza sull’ambiente, l’ecosostenibilità e la full immersion nella natura, senza privare l’ospite delle comodità di cui ha bisogno.
Vediamo in giro per il mondo alcune location che lasciano senza fiato.
In Slovenia molto conosciuto è il Glamping Ribno, a 3km dal lago di Bled: immancabile la tinozza in legno in cui immergersi e le tipiche case in legno; essendo vicino agli impianti di risalita interessante un soggiorno in inverno.
In Scozia le Mains Farms Wigwams, strutture in legno a forma di cupola che richiamano quelle che usavano una volta i Nativi americani (le wigwams, appunto), possono ospitare fino a 5 persone e sono fornite di tutti i comfort.
Nei Paesi Bassi, Ons Buiten, a pochissima distanza dalla spiaggia, offre piscina, sauna, area wellness, un ristorante e tanto spazio all’aperto.
Vicino a Malaga, in Andalusia, nella Cloud House Farm Yurt, è possibile soggiornare in tende rigorosamente fatte a mano, ognuna delle quali gode di una terrazza esterna in legno, una cucina e una doccia privata.
In Portogallo, al Portugal Yurt Retreat, vengono offerti corsi e seminari di yoga e soggiorni in splendide e spaziose yurte costruite in legno.
A Santorini il campeggio di lusso comprende alloggi in tre differenti mulini a vento, con vista sul mare; ognuno è dotato di cucina e di stanze spaziose, per una o due persone, con bagno in camera e un ampio soggiorno.
Scopriamo la yurta mongola e la casa sull’albero
La iurta è tipica di molti popoli dell’Asia tra cui mongoli, kazaki e kirghisi, e presenta il vantaggio di essere smontata, spostata e assemblata in un tempo relativamente breve: si adatta quindi bene a uno stile di vita nomade.
L’assemblaggio viene effettuato legando in forma circolare un’intelaiatura costituita da segmenti di legni incrociati secondo un motivo a x. Al centro della struttura si piantano due pali, a cui vengono collegati numerosi altri pali di sostegno. La copertura di tappeti di feltro di lana di pecora assicura isolamento termico, tanto maggiore quanto più è spessa. L’unica apertura è costituita dalla porta d’entrata, sempre rivolta a sud, vicino alla quale si trova la zona cucina. Il resto dell’interno è in gran parte occupato dai molti letti che fungono anche da sedute durante il giorno. Gli eventuali ospiti sono alloggiati sempre sul lato nord.
All’Agriturismo Parco del Grep potrete invece soggiornare in due confortevoli e attrezzatissime treehouses, la casetta sugli alberti La Pineta e la casa sugli alberi I Ciliegi.
Anche le case sull’albero, piattaforme sospese sostenute in parte o del tutto da un albero, non sono invenzioni moderne: testimonianze della loro costruzione risalgono già al I secolo a.C. quando gli antichi romani le adoperavano come luoghi per banchettare e intrattenersi, alla stessa stregua dei Medici, signori di Firenze nel ‘500, e di francesi, olandesi e belgi che addirittura ne fecero nel Settecento sedi di feste e matrimoni.
Già nell’ultimo decennio del secolo scorso, e ancor di più in quello in corso, le case sugli alberi sono divenute un’innovativa dimensione domestica e abitativa soprattutto per quanti hanno a cuore le questioni ambientali, non richiedendo alcuna operazione di disboscamento.
Per cui, grazie alle migliorie nel campo dell’edilizia e della sicurezza, oggi non si tratta più soltanto di strutture-gioco per bambini, ma vere e proprie dimore.
Case per le cui parti strutturali viene utilizzato il legno, oltre – solitamente – all’acciaio per staffe, cavi e bulloni e ad una serie di materiali riciclati, come ad esempio infissi recuperati, porte e legname già utilizzato.
Le tecnologie per ancorare una casa all’albero sono molteplici (e andrebbero privilegiate quelle meno invasive per la pianta).
Puntoni e pilastri (trampoli) servono a scaricare il peso che grava su un punto ad un altro punto a quota minore o direttamente a terra.
I tiranti servono a scaricare il peso che grava su un punto ad un altro punto a quota maggiore; il sistema è gravato da limiti naturali, giacché più si sale in altezza più i rami si assottigliano.
Attrito: i travi vengono fatti aderire al tronco per mezzo di contro-travi e di tensionatori.
L’infissione include tutti i sistemi di ancoraggio invasivi, come chiodi, viti, perni, bulloni, ecc..